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La pagina della presenza monastica nel Magreb non si è definitivamente voltata il 27 marzo 1996.

Grazie al “piccolo resto” della Comunità di Tibhirine, Padre Amédée e Padre Jean Pierre, grazie ai Fratelli di Fès, grazie ad altri, venuti a inscriversi nel messaggio e nell’azione dei Fratelli, Nostra Signora dell’Atlas è sempre presente in Marocco, e sempre vivo il luogo Tibhirine, dove una piccola comunità di Chemin Neuf cerca di impiantarsi.

La situazione attuale rispetto a questi due punti è dettagliata in “TIBHIRINE OGGI" e "N.S. dell’ATLAS in MAROCCO”, ma è utile fare un piccolo excursus storico di quanto è successo negli anni successivi al 27 marzo 1996.

Questo l’oggetto dei prossimi paragrafi:

  • I due anni dopo il rapimento: Nostra Signora dell’Atlas dopo il 27 marzo 1996, Padre Amédée e Padre Jean Pierre.
  • Il tentativo di una nuova presenza trappista a Tibhirine e la continuazione in Marocco.
  • Tre figure, oggi scomparse, molto vicine ai Fratelli di Tibhirine, amici e sostenitori di lunga data: il Cardinale DUVAL, il Padre Gilles NICOLAS, il Padre Joseph CARMONA.

 

I DUE ANNI DOPO IL RAPIMENTO

I rapitori pensavano che non ci fossero che 7 monaci, confermati in questa ipotesi dal guardino M. (che contribuì, così, a salvare i superstiti). Ma in effetti, “dimenticarono” non solamente i Padri Amédée e Jean Pierre, ma anche il gruppo dei membri del Ribat, presenti a Tibhirine quella sera: dei sacerdoti e dei religiosi nelle camre della seconda parte del corridoio delle celle dei Fratelli, e delle religiose in foresteria.

petit reste amedee jean pierre

Tutti furono fatti scendere ad Algeri,scortati  dalla gendarmeria, e tuttavia Tibhirine non restò  deserto.  Infatti, il Padre Robert F., eremita benedettino che aveva preso la nazionalità algerina, aveva lasciato il suo eremitaggio sulle montagne del Tamesguid due anni prima per abitare in un annesso del monastero; assente al momento del rapimento, vi si reinstallò a partire dal suo ritorno, solo, nel monastero, cosa che evitò senza dubbio un’occupazione militare.

Padre Amédée fu installato ad Algeri, da dove cercava di fare il più possibile dei va-e-vieni con Tibhirine, specialmente per custodire vivi i legami di amicizia con la gente del villaggio e continuare l’amministrazione della proprietà, ma le forze di sicurezza non gli facilitavano questi tragitti, tanto più che nella region le azioni terroristiche erano sempre numerose e.

Mentre l’annesso di Nostra Signora dell’Atlas a Fès, dopo la morte dei fratelli di Tibhirine nel 1996,  era stato elevato al rango di Priorato per volontà dell’Abate Generale, Dom Bernardo Olivera, e che il Priorato era stato giuridicamente trasferito da Tibhirine a Fès, Père Jean Pierre vi è stato inviato come superiore, succedendo, così, a Padre Christian de Chergé nella carica di responsabile della comunità, che non contava, allora, che tre membri, Dom Jean de la Croix, ex abate di Aiguebelle, poi superiore ad nutum dell’Atlas, Padre Jean Baptiste e Padre Guy, tutti e tre deceduti  a presente.

Padre Amédée, per saperne di più

Padre Jean Pierre:  per saperne di più

 

TENTATIVO DI RITORNO DEI TRAPPISTI A TIBHIRINE (1998-2001)

petit reste apres tibhirine

Nei mesi successivi alla morte di Fratelli, diversi monaci trappisti si resero volontari per cercre di ricostruire una comunità intorno al “piccolo resto” di Algeri: Padre Amédée. Venivano dalla Spagna – Fratel Ventura –, dalla Pologna – fratel Mikael, domenicano d’origine - ,  dal Cile – Fratel Francisco- ,dalla Francia (Aiguebelle) – fratel Jean Pierre Flachaire -, e ancora dalla Francia (Tamié) -  Fratel Jean-Michel -. L’abate di Aiguebelle, Dom André Barbeau, li riceve, organizza alla loro installazione in Algeria e va regolarmente a visitarli.

Questi sei monaci, le cui stabilità non sono a Nostra Signora dell’Atlas (eccettuato Père Amédée), sono  considerati, in questa fase, come una cellula distaccata dell’Abbazia di Aiguebelle. L’annesso di Fès è ormai il solo a portare il nome di Nostra Signora dell’Atlas; avendo il Padre Jean Pierre Schumacher  raggiunto il limite di età, Padre Jean Pierre Flachaire ne è eletto superiore. Fratel Jean Claude, monaco di Citeaux, rinforza allora il gruppo di Algeri e ne assume la carica.

In Algeria, però, la violenza e i massacri sono sempre presenti nella regione e i sei monaci non ottengono dalle autorità algerine  l’autorizzazione di una installazione a Tibhirine; risiedono allora a Algeri, presso Nostra Signora d’Africa, nell’antico appartamento del Cardinal Duval, e cercano di salire il più sovente possibile a Tibhirine, sempre sotto uno stretto controllo della gendarmeria e senza avere il diritto di dormirvi. 

petit reste nouvelle communaute

A partire dal 2000, una tregua  sembra profilarsi e i monaci possono dormire di tanto in tanto a Tibhirine. Nel maggio 2000, il giorno dell’Annunciazione, Fratel Francisco, davanti a Monsignor Tessier e Dom André, pronuncia i suoi voti definitivi nella cappella di Tibhirine, pienissima, e sotto l’occhio fraterno dei vicini musulmani, invitati in seguito a un gigante couscous. La celebrazione di Pasqua, di cui la prima parte si svolge fuori della cappella, in presenza dei vicini, è un nuovo segno di speranza, e i Fratelli piantano diverse centinaia di meli per assicurare la sussistenza in un’ottica di reinstallazione.

Putroppo i massacri ci sono sempre. Una famiglia di 5 persone è sterminata a qualche centinaia di metri dal monastero. Le ingiunzioni imposte dalla gendarmeria vanno sempre di più opponendosi a ciò che i monaci vogliono vivere, e la vita monastica è quasi impossibile, così come ostinarsi è rischiare di mettere in pericolo i vicini meno protetti.   Dom André Barbeau, d’accordo con l’Abate Generale, decide allora, con tristezza, di sospendere questo tentativo, e i trappisti lasciano la terra d’Algeria. 

Padre Amédée raggiunge il Priorato dell’Atlas in Marocco, che nel 2001 abbandona la casa poco confortevole di Dès per installarsi a Midelt, ai piedi dell’alto Atlas, in un vecchio orfanotrofio. Questo è un piccolo edificio semplice, e tutto a pian terreno, ben adatto ad un piccolo numero di monaci e di ospiti, e situato al cuore di una popoloazione che ha già una tradizione di relazioni di fiducia  e aperte con dei cristiani, precisamente le Francescane Missionarie di Maria, installate nella regione da più di 70 anni. Questo monastero continua, oggi, nella pace e nella semplicità la sua presenza nella Chiesa  del Marocco e in seno al suo circondario. (vedi L’ Atlas oggi.)

Quanto a Tibhirine, dopo un periodo di transizione, è la Diocesi di Algeri che lo assume. Un sacerdote agronomo della Missione di Francia, il Padre Jean Marie Lassausse ne assicurerà il  triplice compito di continuare la coltivazione della terra con i collaboratori del villaggio, di custodire  i legami con i vicini e di accoglierevi i visitatori pellegrini, molto rari all’inizio, ma sempre più numerosi con passare degli anni. (Vedi il capitolo Tibhirine oggi).

 TRE  “FIGURE” VICINE A  TIBHIRINE:

Il monastero Nostra Signora dell’Atlas non era isolato nella sua montagna: c’erano naturalmente numerose visite dei vicini musulmani, visite al dispensario, ma anche visite amichevoli, a volte  occasione di scambi spirituali. Polmone d’ossigeno della Chiesa d’Algeria, molti cristiani venivano a “ritrovarvi le loro radici”, a trovare consiglio o semplicemente a riposarsi.

Religiosi e laici della Diocesi lo frequentavano dunque regolarmente, e molti avevano delle relazioni fraterne e d’amicizia con i Fratelli. Se gli ospiti se ne tornavano rivificati, anche i Fratelli erano riconfortati dai loro visitatori rispetto al senso della loro presenza.

Non è possibile  evocare tutti gli amici/che fedeli, ma tre di loro, per la parte che hanno preso alla vita e qualche volta alla sopravvivenza del monastero, meritano di essere associati ai fratelli in questo sito. Sono presenti nelle pagine seguenti.

Cardinal Léon-Etienne DUVAL, per saperne di più

Padre Gilles NICOLAS, per saperne di più

Padre Joseph CARMONA, per saperne di più